La Galleria Vittorio Emanuele II è ritenuta invece il salotto di Milano, fu costruita perché nella prima metà del XIX secolo la città guardava le evoluzioni urbanistiche delle grandi capitali europee e desiderava esserne all’altezza.
Nel 1859 l’idea di un passaggio coperto che mettesse in comunicazione Piazza Duomo e Piazza della Scala si fece sempre più concreta e così fu indetto un concorso internazionale per valutare le proposte di diversi architetti. Risposero ben 176 architetti e proposero le loro idee. Fra tutte spiccò quella di Giuseppe Mengoni, che pensò ad una lunga galleria attraversata da un braccio, con un’ampia sala ottagonale al centro dell’incrocio.
Nel 1865 cominciarono i lavori con la sistemazione della prima pietra direttamente da parte di re Vittorio Emanuele II di Savoia, e due anni dopo la Galleria venne inaugurata anche se ancora incompleta e senza la presenza del re.
La costruzione della Galleria porta con sé un epilogo tragico, infatti il suo ideatore, Giuseppe Mengoni, morì proprio durante un’ispezione della sua “creatura”. Molti non pensarono ad un incidente casuale, ma ad un vero e proprio suicidio dovuto alle numerose critiche rivolte alla sua opera e alla delusione causata dall’assenza del re all’inaugurazione; nessuno però poteva immaginare che il re fosse in pessime condizioni di salute e che sarebbe morto solo pochi giorni dopo.
La Galleria è il salotto buono di Milano, dove ci si dà appuntamento per farsi vedere, fare shopping, o semplicemente prendere un caffè o un aperitivo.